Diciannove giovani ricevono la Cresima dal Vescovo Antonazzo

Sabato 17 maggio, la comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, a San Giovanni Incarico, ha vissuto una giornata di grande intensità spirituale con la celebrazione del Sacramento della Confermazione, presieduta dal vescovo diocesano Monsignor Gerardo Antonazzo. Alla solenne liturgia, concelebrata dai parroci don Aurelio e don Antonio Ricci, hanno partecipato fedeli, famiglie, padrini, madrine e i catechisti, che insieme al gruppo liturgico hanno curato ogni aspetto della cerimonia.
Diciannove giovani hanno pronunciato con emozione il loro “Eccomi”, accogliendo con consapevolezza la chiamata a vivere da testimoni del Vangelo. Dopo la presentazione dei cresimandi da parte di don Aurelio, il Vescovo li ha accolti con parole di incoraggiamento e riconoscenza, invitandoli a vivere questo momento non come punto d’arrivo, ma come nuovo inizio.
Durante l’omelia, Monsignor Antonazzo ha voluto trasmettere un messaggio chiaro e profondo alla comunità:
«Senza la luce della fede, i segni della liturgia – il pane, il vino, l’olio del Crisma – restano gesti vuoti. Solo con gli occhi del cuore possiamo riconoscere l’opera invisibile di Dio che agisce in noi. La vita cristiana comincia con il Battesimo, si rafforza con la Cresima e tende alla felicità eterna. Lo Spirito Santo è luce, fuoco, amore, sapienza: è Lui che ci rende capaci di distinguere il bene dal male, parlando nella nostra coscienza. Ma attenzione: se non ascoltiamo più questa voce interiore, allora perdiamo il senso stesso del nostro essere cristiani. Ai padrini e madrine dico: volere bene significa volere il vero bene, educare con l’esempio, con coerenza, con amore autentico. La Cresima non è un traguardo, ma un punto di partenza per vivere nella fede e nella responsabilità».
Il Vescovo ha quindi tracciato un ideale cammino della vita cristiana: inizia con il Battesimo, si nutre della Cresima – che dona lo Spirito Santo – e si compie nella speranza della vita eterna. Ha definito lo Spirito come luce, fuoco, sapienza e amore, sottolineando come i suoi doni debbano tradursi in frutti concreti: amore, gioia, pace, bontà, mitezza, dominio di sé. È lo Spirito, ha detto, che parla nella coscienza, aiutandoci a distinguere il bene dal male.
Rivolgendosi ai padrini, madrine e agli adulti presenti, ha lanciato un appello forte e affettuoso: volere bene significa volere il vero bene, accompagnare i ragazzi con l’esempio, non accontentandoli in tutto, ma orientandoli verso ciò che è giusto e duraturo.
La celebrazione, resa solenne dall’attenzione organizzativa di Vincenzo Nicolella e Franco Gravina, è stata arricchita dai canti della Corale Parrocchiale, diretta dai maestri Clara Lombardi e Marco Farina, che hanno saputo accompagnare la preghiera con sobrietà e profondità.
La comunità ha accolto con gioia i nuovi cresimati – Cristiano, Mirko, Nicole, Camilla, Giosuè, Orlando, Flavio, Alice, Ginevra, Benedetta, Desideria, Gioele, Angelica, Desiree, Riccardo Francesco, Luca, Nicholas, Martina, Rebecca – iniziando con loro un rinnovato cammino nella fede, guidati dallo Spirito e dal desiderio di essere autentici testimoni del Vangelo.