Festa di San Giovanni Battista
Oggi con la solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 19, presieduta dal parroco don Jorge Vargas, la Comunità di San Giovanni Incarico ha festeggiato il Santo Patrono Giovanni Battista.
Hanno preso parte, in rappresentanza del sindaco Fallone e dell’Amministrazione comunale il vicesindaco Angelo Petrucci e il presidente del Consiglio Comunale Gaetano Battaglini. Erano inoltre presenti, l’agente della Polizia locale Stefano Di Santo e il comandante della locale Stazione Carabinieri il maresciallo capo Antonio Paolozzi. La celebrazione si è svolta in un clima di sobrietà nel rispetto delle norme anti Covid. Ha prestato servizio la Corale Parrocchiale diretta dalla profesoressa Clara Lombardi. Il servizio liturgico è stato coordinato da Vincenzo Nicolella e Riccardo Tanzi.
In questa solennità il parroco don Jorge ha evidenziato le virtù del Battista che ha trasformato la sua vita in una testimonianza esemplare, fondata sul coraggio e la verità preparando così, la strada a CristoGiovanni, il Precursore, ha speso tutta la sua breve esistenza terrena per annunciare la verità, per annunciare la bella notizia, nuova, del Vangelo, fino all’effusione del sangue. Egli fin dal grembo materno (Lc 1,41) ha riconosciuto e “proclamato” la venuta del Salvatore. Dopo la giovinezza, Giovanni si ritirò a condurre la dura vita dell’asceta nel deserto, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.), iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, con l’annuncio dell’avvento del regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la penitenza. Anche i soldati del re Erode, andavano da lui a chiedergli cosa potevano fare se il loro mestiere era così disgraziato e malvisto dalla popolazione; e lui rispondeva: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno e contentatevi delle vostre paghe” (Lc 3, 13).
Molti cominciarono a pensare che egli fosse il Messia tanto atteso, ma Giovanni assicurava loro di essere solo il Precursore: “Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. E alla delegazione ufficiale, inviatagli dai sommi sacerdoti disse, che egli non era affatto il Messia, il quale era già in mezzo a loro, ma essi non lo conoscevano; aggiungendo “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.
Nella figura del Precursore siamo invitati a vedere il modello di ogni cristiano che in forza del battesimo è reso testimone e portatore del Vangelo e del conforto della fede. Infatti il credente che si fa prossimo di chi sta in pena, annuncia la presenza del Signore che viene a salvare, facendosi compagno di ognuno, specialmente quando versa nella sofferenza. Nel corso degli anni abbiamo imparato che se non si cresce nella Misericordia, si inaridisce del tutto, ma attraverso le nostre opere fioriscono i deserti, diventano foreste. Guardiamo, in questa grande figura, la forza nella passione, nella resistenza contro i potenti.